Il MGSV il giorno 8 giugno 2019 ha aperto le porte al pubblico per la donazione da parte dei soci del glorioso Manipolo Poveri Camminatori della statua trofeo "Sui monti la vita".
All'evento hanno partecipato parecchie decine di persone.
L'evento ha avuto come attori principali gli amici del Manipolo che hanno dato un'atmosfera di gioiosa festa allo studio e il prezioso trofeo che ha trovato la sua collocazione definitiva nello studio.
Di seguito alcune foto della giornata con anche alcuni documenti storici del Manipolo e la ricevuta del pagamento per l'esecuzione del trofeo firmata da Luigi Venzano.
Quindi alcune foto di gruppo dei soci del Manipolo: gran bel gruppo di persone!
A seguire la ricevuta autografata dello scultore per l'avvenuto pagamento dell'opera.
SUI MONTI LA VITA
Trofeo in bronzo, h. 40 cm, anno 1948.
Donata al museo dal Manipolo Poveri Camminatori
La statua venne commissionata a Luigi Venzano nell'immediato secondo dopoguerra, e venne vinta defintivamente dagli atleti del Manipolo dopo i tre anni consecutivi di successi (dal 1948 al 1950) nella gara di corsa "Trofeo Caduti in guerra" che aveva un percorso che si svolgeva da Pegli al Santuario di N.S. della Guardia.
Ecco alcune immagini delle tre edizioni della competizione.
Ecco la partenza da Pegli della gara del 1948.
Durante il periodo fascista al Manipolo fu imposto il nome Manipolo Camminatori Sestresi, probabilmente per eliminare il poco gradito "P.C." dall'acronimo (che da M.P.C. passava così a M.C.S.).
Ecco ora due foto del 1935, durante l'inaugurazione del gagliardetto dell'associazione (con il nome "epurato" dal regime).
Nella campagna "metallo per la patria", nella seconda guerra mondiale, il Manipolo dovette sacrificare coppe e medaglie, seguendo lo stesso destino dei monumenti ai Caduti eseguiti da Venzano a Sestri Ponente e a Porto Maurizio.
Terminata la guerra il
Manipolo riprese il nome originario e riprese con entusiasmo la sua
attività sportiva commissionando a Venzano l'esecuzione di una coppa
trofeo in bronzo.
Luigi Venzano, che aveva nelle gite in montagna l'unico svago, si applicò con piacere per l'esecuzione di quest'opera che vedeva la luce in un periodo in cui le associazioni sportive e culturali poterono finalmente rifiorire.